Benzina e cammina

56 tavole fuori testo
Fucina, 2004
Elogio delle corse automobilistiche
La vittoria e la sconfitta, la vita e la morte, i sogni di gloria e le paure di chi fa il pilota nelle parole dei protagonisti dell’epoca eroica delle competizioni: 1947-1971. Benzina e cammina è un grande affresco di un momento storico che, dal secondo dopoguerra fino all’alba degli anni Settanta, ha vissuto dell’entusiasmo delle corse in automobile: l’epopea della Mille Miglia, i primi anni della Ferrari, le corse per vetture Gran Turismo, il fenomeno Abarth, le competizioni accessibili a tutti grazie alla Formula Junior e alla Formula 3, la nascita dei rally e i primi successi della Lancia, la sfida per la supremazia a Le Mans tra Ferrari, Ford e Porsche, il dominio nel Challenge europeo Turismo dell’Alfa Romeo e della sua eccezionale squadra di giovani talenti. I più famosi piloti italiani della velocità in pista e in montagna, come anche dei rally, i professionisti e i gentleman driver, gli specialisti delle monoposto e anche chi ha corso con le Gran Turismo o le piccole Abarth, raccontano e si raccontano. Attraverso quarantacinque interviste a chi stava al volante, da Carlo Mario Abate a Teodoro Zeccoli, passando per Maglioli, Vaccarella, Marzotto, Munaron, De Adamich, Brambilla, Bulgari e tanti altri, si narrano aneddoti e carriere, ricomponendo i tasselli della storia e tracciando nel contempo il profilo del campione.
- 9 Prefazione: La traiettoria ideale
- 13 piloti 1947-1957
- 15 Un mondo veloce ancora elegante
- 23 Luigi Chinetti
- 47 Maria Teresa de Filippis
- 59 Dore, Carlo, Massimo Leto di Priolo
- 71 Umberto Maglioli
- 87 Sergio Mantovani
- 97 Giannino Marzotto
- 115 Gino Munaron
- 145 Consalvo Sanesi
- 163 Gino Valenzano
- 179 piloti 1958-1971
- 181 A caccia di gloria
- 189 Carlo Mario Abate
- 199 Tonino Ascari
- 211 Pino Babbini
- 225 Sergio Barbasio
- 237 Giorgio Bassi
- 249 Sergio Bettoja
- 263 Giampiero Biscaldi
- 271 Tino Brambilla
- 287 Gianni Bulgari
- 299 Roberto Bussinello
- 307 Mario Casoni
- 321 Arnaldo Cavallari
- 333 Luigi Colzani
- 341 Andrea De Adamich
- 361 Cristiano del Balzo
- 375 Spartaco Dini
- 389 Carlo Facetti
- 397 Claudio Francisci
- 405 Giancarlo Gagliardi
- 419 Franco Galli
- 429 Nanni Galli
- 441 Odoardo Govoni
- 449 Roberto Lippi
- 461 Mimmo Lo Coco
- 473 Edoardo Lualdi Gabardi
- 485 Antonio Maglione
- 497 Corrado Manfredini
- 513 Massimo Natili
- 523 Alcide Paganelli
- 533 Pino Pica
- 543 Antonio Pucci
- 551 Giannetto Sartori
- 559 Oddone Sigala
- 569 Gigi Taramazzo
- 579 Nino Vaccarella
- 599 Teodoro Zeccoli
- 613 appendici
- 615 Albi d’oro 1947-1971: I titoli internazionali
- 641 Albi d’oro 1947-1971: I titoli nazionali
- 648 Ringraziamenti
- 649 Indice dei nomi
Che vita era, la tua?
«Nota che io sono arrivato a presentarmi in pista a Monza con la Lamborghini Miura in ciabatte e pantaloncini, già allora. L’avevo comprata dai fratelli ladroni di Milano (non vuole dire il nome dei noti commercianti che gli vendettero l’auto, nda): otto milioni 200 mila lire. E poi ne ho presa un’altra, di Miura: la prima verde, la seconda gialla. Più in là è arrivata la Ferrari Daytona. Insomma, nella mia vita ho comprato cinquantasei macchine, dalla Fiat 500 alla Ferrari».
Come facevi a permetterti auto così costose?
«Mi davo da fare. Ordinavo 300 soggiorni al mese, alle ditte della mia zona. Ogni mattina alle tre di notte facevo un camion con dodici soggiorni. Guadagnavo 30 mila lire per soggiorno, e in un giorno potevo guadagnare 300 mila lire, dedotte 60 mila di spese di viaggio. Ero bravo nel mio lavoro, ero svelto. Non parlo una parola di inglese né di francese, però ho girato il mondo. Ho fatto la seconda elementare, mi sono fermato lì: un giorno mi sono innervosito e ho litigato con la maestra… Lei portava già la minigonna e io le tirai un bussolotto proprio in mezzo alle gambe. Lei fece alzare alcuni di noi, e quando fu il mio turno mi cadde per terra la cerbottana. Mi diede una sberla che mi suona ancora l’orecchio. Dissi: “Puttana, non vengo più”. Così ho fatto. Quel giorno c’era la neve: con la cartella di legno che mi aveva fatto mio padre, andai a sciare. Non entrai più a scuola».
da: Franco Galli
«Delli Carri non è solo un ottimo scrittore e un grande appassionato di corse, ma è soprattutto uno capace di scavare nei personaggi per tirar fuori il tanto che hanno da dire tralasciando tutto il banale che ci può stare intorno».
Carlo Cavicchi, SportAutoMoto
«Bello per chi conosce quelle epoche, indispensabile per chi vuole approfondire».
Pino Allievi, Gazzetta dello Sport