Quindici volte

Pagine 176
100 foto b/n e colori fuori testo
Fucina, 2004
con Giacomo Agostini
EDIZIONI TRADOTTE
FRANCESE – Quinze Fois
ISBN: 88-88269-13-4
Fucina, 2006
INGLESE – Fifteen Times
ISBN: 88-88269-12-6
Fucina, 2006
Cosa c’è dietro l’immacolata immagine pubblica di un campione? A quasi trent’anni dal suo ritiro, Giacomo Agostini resta una leggenda dello sport, il centauro invincibile che ha un record ineguagliato di quindici titoli mondiali. Ma cosa sappiamo di lui, che passa per uomo riservato, di poche parole, restio a indulgere in ricordi di un così monumentale passato?
Luca Delli Carri, giornalista e scrittore di uomini prima che di motori, lo incalza, attraverso un leggero ma efficace velo narrativo, costruendo un personaggio immaginario, Nao, che cerca di carpire al Vincente (Agostini) il segreto di una vita di successi. Con metafora sportiva si potrebbe dire che un incontro che sembrava scontato, diviene così un match sorprendentemente equilibrato.
Quindici volte è la storia dell’incontro tra Nao e il Vincente, in cui si rievocano l’infanzia, i momenti di gloria (le vittorie, ma anche una mitica sconfitta al Tourist Trophy), le donne, l’ambiente motoristico, gli avversari, la vita privata. Agostini racconta ma Nao, sotto un’aria dimessa, prova a farlo scoprire, per comprendere che cosa renda quest’uomo speciale, quale sia nel fondo la materia di cui è fatto un campione.
Al lettore scoprire se il match avrà un vincitore.
- 9 Prefazione
- 13 Nastro n° 1, o delle virtù che deve avere un campione
- 39 Nastro n° 2, o dell'importanza di essere egoisti
- 73 Nastro n° 3, o dell'odio che bisogna provare per il nemico
- 95 Nastro n° 4, o della gioia nel gustare i frutti del successo
- 119 Nastro n° 5, o della necessità di compiere delle scelte
- 131 Nastro n° 6, o del fatto che la vita in fondo è un gioco
- 145 Nastro n° 7, o della consapevolezza che tutte le storie hanno una fine
- 155 appendici
- 157 Il pilota delle meraviglie
- 161 I momenti di una vita vincente
- 165 Record e vittorie
«Nao si alzò, andò a prendere l’intervista, che era stata poi pubblicata in un libro, e cercò il passo che gli interessava: la morte di Angelo Bergamonti, un compagno di squadra del Vincente, a Riccione nel ’71.
Lesse: “È stata una tragedia. Io sono partito in testa, ho preso un vantaggio di sette, otto secondi. Pioveva, era pericolosissimo, sembrava di andare sul ghiaccio. Mi sono calmato un attimo, visto che avevo un vantaggio. Invece di calmarsi anche lui, ha voluto venire a prendermi. Mi ha preso un secondo o due, forse tre. È arrivato a cinque secondi. Io ho reagito di nuovo. Pensavo: ‘È così pericoloso, gli ho dimostrato che vado via, perché tira?’. Ho riaperto, ho ricominciato ad andare al ritmo che avevo all’inizio, e allora lui purtroppo è scivolato. Voleva battermi, ma quando ha visto che prendeva un secondo e mezzo al giro, avrebbe dovuto rendersi conto. Se ti calmi tu, mi calmo io, facciamo la nostra gara così. È stata una fatalità, perché è scivolato, e quel giorno potevo scivolare anch’io”.
Queste parole diedero a Nao ancora i brividi, esattamente come allora».
«Un uomo fascinoso che ha fatto epoca, e che ha segnato gli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, quando nasceva “la meglio gioventù”. E Giacomo Agostini ne faceva parte».
Paolo Virtuali, Corriere della Sera
«Un libro in cui le parole di Ago sono riportate senza manipolazioni, con la semplicità a volte spigolosa del linguaggio parlato. Il modo migliore per raccontare il vero Agostini».
Caro Canzano, SportWeek
«Per decidersi a raccontare gli infiniti aneddoti, le esperienze uniche, i più intimi pensieri che hanno fatto sì che una carriera sportiva si sia trasformata in materiale preziosissimo per un racconto di vita, ha aspettato più di vent’anni. Così, forse guardandosi allo specchio e vedendo che i suoi capelli ogni giorno di più viravano al bianco, ha deciso che era giunto il momento di raccontarsi».
Luigi Rivola, Motosprint