Solo in battaglia – tutte le recensioni

«È più facile raccontare la propria vita o descrivere quella degli altri? Luca Delli Carri in questo suo Solo in battaglia segue la seconda strada. Ma non si documenta, non raccoglie testimonianze, non riporta i sentito dire, decide di vivere gomito a gomito con i personaggi di cui racconta l’impresa. Delli Carri è il testimone di successi e delusioni, di illusioni e realtà, di giornate logorroiche e silenzi. Perché i tre tipi che ha deciso di affiancare in una parte della loro vita sono molto diversi. Tra di loro e dalla gente che affronta la difficile, coraggiosa routine di sbarcare il lunario, mandare a scuola i figli, comprare la casa in cui vivere. I tre uomini di Delli Carri sono campioni in discipline che in cima a tutto mettono l’autocontrollo, il coraggio, l’assenza di paura. C’è l’alpinista himalayano Silvio Mondinelli, che si prepara a scalare l’Everest, schivo e in crisi con la moglie, un segreto che tiene stretto dentro di sé. C’è il campione di motociclismo Mattia Pasini alla vigilia del GP d’Italia della 250, impavido e guascone. Infine c’è il velista-sognatore prima della traversata oceanica in solitario dell’Atlantico con il suo catamarano, il duro e intransigente Vittorio Malingri. Il reportage di Delli Carri indaga le tre personalità mentre preparano l’impresa. E traspaiono le ambizioni e le virtù, le fragilità di campioni che non possono nascondere di essere, anche e prima di tutto, uomini. Proprio come noi».
Paolo Artemi, Corriere della Sera

 

«È un volume insolito, frutto dell’amore che l’autore ha per l’atleta che va alla ricerca dei suoi limiti e si scontra con degli avversari, ma anche con se stesso, con i suoi sogni, le sue aspettative e, naturalmente, le sue paure: si presentino esse sotto forma di un ghiacciaio, di un’onda anomala o di una curva scivolosa. Delli Carri ha vissuto con i tre protagonisti del suo libro durante la preparazione delle loro gare, delle loro imprese. È andato a scavare dentro il campione che c’è in loro per capire quale molla li ha stimolati a tuffarsi in sfide più grandi di loro. Non ha cercato le loro storie, ha cercato loro, ha cercato gli uomini. E ci è riuscito alla grande. Non importa che amiate l’alpinismo, il motociclismo o la vela. Importa che amiate gli esseri umani e allora il libro vi tirerà dentro per non mollarvi più».
Umberto Zapelloni, Gazzetta dello Sport

 

«Colti un momento prima della grande impresa, Luca Delli Carri ci racconta in Solo in battaglia le storie umane e sportive di un grande alpinista, di un centauro del moto mondiale e di un velista transoceanico. La forma è un reportage narrativo che avvince chi legge e ci restituisce, con piglio hemingwayano, le storie di tre uomini normalmente eccezionali».
Alberto Saibene, esterni

 

«Vivere con gli sportivi, seguirli mentre preparano imprese estreme, scavare nella loro anima mettendoli a nudo senza sconti. Da tempo Luca Delli Carri ha mostrato il suo talento nel far parlare i piloti a motore. Adesso scatta in avanti. Solo in Battaglia è uno splendido viaggio insieme a un alpinista, un motociclista e un velista. “Avevo bisogno di tornare alla purezza”, scrive Delli Carri nella prefazione. L’ha trovata andando a scoprire i giorni più normali e nascosti di chi si misura con il rischio. Il risultato è duro, spiritoso, vero. È fatto di momenti personali, confessioni anche violente, attimi di commozione e battute fulminanti. È fatto, anche e soprattutto di passione. Quella di chi ha scalato, corso, attraversato il mare. E quella di chi ha saputo raccontarli con bravura e sincerità».
Gianluca Gasparini, Sportweek

 

«Uno scala le montagna, un altro corre in moto, il terzo solca gli oceani: in comune hanno la solitudine di fronte al rischio, la possibilità di guardare il pericolo negli occhi. Di questo si occupa Delli Carri, con tre lunghi profili che hanno l’ambizione (giustificata) di diventare racconto».
Piero Negri, GQ

 

«Un trattato sul coraggio e sulla paura, attraverso le parole dei personaggi».
Gianluca Teodori, RDS

 

«Solo in battaglia – Vite di campioni che sfidano la paura, ecco titolo e sottotitolo di un bel libro scritto da Luca Delli Carri, al quale dobbiamo la bellissima biografia di Giacomo Agostini e altri libri-racconti-interviste a uomini che vivono in una dimensione particolare. In Solo in battaglia ci sono i racconti di tre uomini. Uno sfida le montagne, un altro gli oceani, un terzo corre in pista. Tre uomini, tre storie di persone che si sono schierate contro qualcosa. Gli elementi, il destino, la natura, la psiche. Tre soldati dotati di grande disciplina, di coraggio, ma pieni di umanità. Insomma, il testo è interessante, quindi merita di essere letto. Lo scrittore lo conosco. Il suo Matti dalle gare mi ha lasciato un ottimo ricordo, quindi mi tuffo nelle pagine. Lo faccio però con cattiveria, senza concedere sconti e regali, quando attacco “il fantino angelico” Mattia Pasini. Delli Carri fa una cosa che avrei voluto fare anch’io: raccontare la settimana che precede il Gran Premio d’Italia, vivendo spalla a spalla con un pilota. Il racconto è bello e ben strutturato, soprattutto perché puoi leggerlo in vari modi: concentrandoti sul soggetto, cioè su Mattia, e scoprire quanto sia difficile, doloroso e tremendamente in salita il suo cammino dalle minimoto al motomondiale. Il pilota di Riccione, con la faccia e il fisico da copertina, con lo sguardo da birro, ma con una parte ferita. Già, quel braccio che sembra di un’altra persona, molto più piccola ed esile di lui, quel destro che non ha forza. Leggendo capivo che l’autore aveva colto quello che tutte le persone che conoscono Mattia sanno bene. Ci vuole un grande cuore per lottare con Simoncelli, Bautista e Barbera sulle piste del mondiale. Ce ne vuole tantissimo per metterli in difficoltà e riuscire a batterli. Bisogna essere forti e precisi, non bisogna mollare mai, nemmeno sui granelli di polvere. E dal racconto del fantino angelico viene fuori anche il dottor Costa. Un altro personaggio che non merita la superficialità di giudizio della nostra epoca. Costa: un matto. Mattia: un pataca di Riccione. Ecco cosa ti può far dire la superficialità, anche dei media. E invece, tra le righe di Solo in battaglia, vengono fuori personaggi complessi, magari bizzarri, ma veri. Ciò con idee proprie, formatesi nel corso della vita e non animati da slogan inculcati via etere. Gente che vive in un mondo che ha scelto, con tutti i pro e gli inevitabili contro che queste scelte implicano. Gente che merita di essere conosciuta. Come Mattia e la sua famigliona. Il babbo che costruisce le minimoto, la mamma che si chiama Eddi come Lawson, Zuki, Panini, la Cicciona e le sue tagliatelle, Denis che dice Tripumh invece di Triumph, la Patri che poi è la fidanzata, la cagnina Margot, il manager che si chiama Roger come De Coster, Pazzaglini che fa i mercatini d’epoca e ha parcheggiato un Maggiolone sul tetto perché gli facevano la multa davanti a casa… Leggete che è bello e non solo di Mattia, ma anche di altra gente, strana ma tremendamente umana, che raramente vedrete in tv».
Marco Masetti, Motosprint

 

«In questo libro i record fanno solo da cornice. Delli Carri vive con i campioni mentre preparano le loro imprese. Ascolta. Fotografa i loro gesti, e lascia loro le parole per raccontarsi. Passo dopo passo si lasciano andare. E il lettore, per la prima volta, scopre l’altra faccia del campione che prima, distrattamente, ammirava solo per le gesta fuori dall’ordinario».
Sara Sottocornola, montagna.org

http://www.montagna.tv/cms/9761/mondinelli-solo-in-battaglia-mi-sento-vivo

http://www.montagna.tv/media/218/gnaro-solo-in-battaglia-mi-sento-vivo/

 

«Silvio Gnaro Mondinelli, Mattia Pasini, Vittorio Malingri sono tre personaggi molto diversi, sia per passioni che per obbiettivi, ma che sono accomunati dall’amore per una specialità in cui il rischio è elemento di base. L’autore è Luca Delli Carri, giornalista sportivo. Egli non si limita a fare delle interviste, ad incontrare i suoi protagonisti ponendo loro domande con un registratore comodamente spaparanzato nei loro salotti domestici, magari con un buon drink in mano, ma riesce a farsi accettare da loro e vive al loro fianco per giorni, ne diventa la fedele ombra e così riesce ad entrare nella loro vita, penetrando anche in particolari ben custoditi e nascosti. Ben raramente abbiamo letto descrizioni così profonde e intime, che ci permettono di poter conoscere e comprendere anche quelle scelte che a volte ci sembrano incomprensibili ed inaccettabili. Ecco allora che Mondinelli con le sue montagne, Pasini con i suoi motori e i problemi fisici, Malingri con i suoi oceani diventano perfettamente conoscibili, si spogliano di ogni alone di mistero e appaiono per quello che sono: personaggi assetati di avventura, di sfida verso se stessi e verso il mondo intero. Solo in battaglia, annuncia il titolo, perchè soli sono i tre protagonisti, che si trovino su di una cresta ad oltre 8000 metri, a 300 all’ora in sella ad una MotoGP, su di un guscio di barca autocostruita in mezzo all’Oceano. Il libro ci presenta tre personaggi veri, non inventati, sfrondati da ogni inutile orpello, e questo è reso possibile dalla scelta di Delli Carri di vivere un brandello di vita insieme ad ogni protagonista, come uno di famiglia o un amico tra i più cari. È sicuramente una grande prova questa dell’autore, che inoltre ci affascina con il suo stile letterario… Questo è un libro che non può non appassionare ogni lettore amante dell’avventura e desideroso di cose vere, non inventate od artefatte».
Filippo Zolezzi, alpinia

 

Un viaggio speciale, un viaggio tra campioni contemporanei che sfidano se stessi».
Eleonora Mazzola, lifegate

 

«Luca Delli Carri è un grande giornalista e scrittore. Ho letto due dei suoi libri precedenti, Gli indisciplinati e Matti dalle gare, e sono veramente straordinari».
Toni Thorimbert, tonithorimbert.blogspot

 

Silvia Bonaventurarepubblica.it