Milano Boxing Stories

Trentotto anni fa, la notte del 3 febbraio 1980, al Caesars Palace di Las Vegas un italiano saliva sul ring per sfidare un pugile di colore. Una scena vista tante volte. Ma in questo caso, il pugile di colore si chiamava Larry Holmes e il titolo valeva per il campionato del mondo dei pesi massimi, sigla WBC, la più importante. Per calare il momento ai tempi nostri, è come dire che il prossimo sabato notte un italiano farà il suo ingresso in un’arena londinese illuminata a giorno per incrociare i guantoni con Anthony Joshua. Impensabile? Oggi sì. A quei tempi, no.
Il pugile italiano che sfidò Holmes, ricavandone una onorevole sconfitta per come aveva saputo gestire quei pochi ma indimenticabili round sulla vetta del mondo e della sua carriera, si chiama Lorenzo Zanon e domani, 24 aprile, ci racconterà di questo come di altri episodi di una vita di pugni e ring (compreso l’altro suo super match, con Ken Norton, l’uomo che fratturò la mascella a Muhammad Ali). Sarà lui a inaugurare le Milano Boxing Stories, momenti di pugilato raccontato, e a festeggiare la pubblicazione del mio nuovo libro, Sotto quelle luci, un viaggio nel mondo della boxe attraverso le parole dei protagonisti.
Assieme a Lorenzo ci saranno altri amici: Kamel Bou Ali, campione del mondo pesi super piuma, e Antonio Moscatiello, campione italiano pesi welter, in attività. Non solo: verranno anche Vito Liverani, il più grande fotografo di boxe italiano di tutti i tempi, Fausto Narducci, capo redattore della Gazzetta dello Sport ed esperto della nobile arte,  Augusto Capitanucci, regional director mediterranean countries di Hublot (unico marchio che, nel mondo dei lusso, sponsorizza la boxe: vedi alla voce Floyd Mayweather Jr e Gennady GGG Golovkin), il leggendario tatuatore milanese Gian Maurizio Fercioni, “malato” di boxe dai tempi di Rocky Mattioli, nonché il pittore Jacopo Ghislanzoni.

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