Ciao Aldo

Mi capita, ogni tanto, di lavorare al libro scritto da qualcun altro. O al libro che qualcuno vorrebbe scrivere ma delega.
Ogni volta mi torna in mente La botta in testa, l’autobiografia del campione di pugilato Tiberio Mitri. Un libro stupendo, avvolto nel mistero. Troppo bello per non essere stato scritto, come pare, da Gian Carlo Fusco.
Spesso non mi resta niente, di quelle esperienze.
Con Aldo no. È rimasto il ricordo di una persona dalla sensibilità e dalla generosità estreme. Un uomo capace di slanci. Dunque un uomo raro.
Oggi che non c’è più, che inspiegabilmente non c’è più, mi rimane di lui il suo modo di fare, che andava oltre le apparenze, i soldi, la Ferrari, l’Everest; sapeva dare, prima di tutto nelle parole e nei modi, che sono la cosa più importante.
Questo è un pensiero per te, Aldo.